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Il vino sostenibile: cos’è e come si ottiene la certificazione

Con la recente approvazione del decreto l’Italia diventa il primo paese europeo a introdurre la certificazione di “vino sostenibile”. Una svolta molto importante che segna un anno zero nel settore vitivinicolo e che pone l’Italia un passo in avanti rispetto alla concorrenza europea e internazionale.

Non solo infatti, la qualità del nostro vino ci ha contraddistinto nel mondo e reso una delle maggiori (se non la maggiore) potenza assoluta in questo settore, ma adesso avremo un’ulteriore certificazione di qualità. Scopriamo insieme le regole e i criteri in base ai quali il Governo italiano ha maturato la decisione e il testo del decreto approvato.

Il marchio di “vino sostenibile”

Un sistema unico nazionale, organico, che porrà fine a ogni ambiguità e dubbio interpretativo: è questo in poche e semplici parole il concetto che ha portato all’approvazione del decreto. Da oggi in poi avremo regole comuni per tutti i produttori vitivinicoli italiani che andranno a esaminare e, in caso di esito positivo, certificare una filiera di qualità che parte dal vigneto sino ad arrivare alla cantina.

Un meccanismo di certificazione che terrà conto non solo della qualità del vino e delle procedure di lavorazione del prodotto ma anche della sostenibilità economica e sociale della filiera vitivinicola: un marchio di assicurazione “green” a 360 gradi.

La Nuova Zelanda: un esempio di sostenibilità della filiera vinicola

La decisione presa dal Governo italiano è unica in Europa, siamo i capofila in questo settore e faremo da esempio per tutto il resto del continente ma oltre oceano c’è chi ha già attuato da tempo un sistema di sostenibilità simile a quello pianificato nel nostro paese.

Stiamo parlando della Nuova Zelanda, paese da sempre attento e sensibile all’ambiente e al concetto di sostenibilità in tutti le sue accezioni. Nel paese dei kiwi infatti, il percorso di certificazione della sostenibilità globale del vino è arrivato al suo culmine con l’apposizione di un logo uguale per tutte le bottiglie di vino che rispettano i requisiti fissati dalla normativa nazionale.

L’auspicio è di emulare quanto di buono e concreto fatto dalla Nuova Zelanda in questi anni.

I criteri per il riconoscimento

Sebbene ancora non siano stati definiti puntualmente, i criteri per ottenere il riconoscimento di vino sostenibile sono allo studio del Ministero competente. Fonti autorevoli concordano nel ritenere che a breve un decreto ministeriale andrà a definire un manuale con circa 40 norme di comportamento (best practice), valide per ottenere il riconoscimento.

In ultimo, per rendere la norma attuabile ed esecutiva, l’amministrazione governativa dovrà istituire un Albo degli Enti certificatori, in modo tale da garantire i controlli e il rispetto delle normative fissate.

Il percorso sta per giungere al termine: a breve potremmo iniziare a gustare del buon vino sostenibile a tutti gli effetti!

 

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