Il mondo del Whisky ha di recente subito una trasformazione che potremmo definire “mainstream”, aprendo le porte della degustazione ad un pubblico sempre più ampio. Gli esperti parlano proprio di “Rivoluzione del Whisky” per fare riferimento ad una crescita esponenziale di interesse da parte dei consumatori e di chi ha trovato in questo distillato un fedele amico di chiacchiere al bar o un compagno discreto e leale per meditare in solitaria.
Se anche tu sei stato rapito da questa travolgente passione e desideri saperne di più ti suggeriamo di prendere nota di quanto stiamo per dirti. Per capire il Whisky e imparare a degustarlo, infatti, devi assolutamente partire dall’ABC: nomi, bottiglie iconiche, regole di degustazione e gusto.
Contenuti
1. I nomi sono più importanti di quello che pensi
Si chiama Whisky o Whiskey? Un puro malto è meglio di un Blended? Cos’è un Grain? Non abbiamo spazio e tempo per spiegare tutte queste definizioni tecniche ma possiamo certamente fornirti degli input per cominciare dalle basi. Innanzitutto parliamo di un distillato di cereali la cui paternità è reclamata a gran voce da due grandi potenze europee: Scozia e Irlanda. Entrambe hanno regalato al mondo l’arte della distillazione dei cereali ma con delle differenze che non puoi permetterti di confondere.
Per gli scozzesi si parla di Whisky e per gli irlandesi, invece, si fa riferimento al Whiskey. Il nome è solo la punta dell’iceberg perché i processi di produzione sono del tutto differenti. Per l’Irlanda si procede con tripla distillazione di orzo non maltato e malto mentre per la Scozia la distillazione è doppia e di solo malto d’orzo.
In Scozia il malto viene essiccato tramite forni alimentati a torba, un materiale organico che dona un effetto affumicato, soprattutto in “lunghezza” mentre il fratello irlandese passa attraverso un’essiccazione a forno chiuso che darà un tono di gusto più morbido. Per il Whisky, inoltre, si utilizzano alambicchi continui mentre per i Whisky gli alambicchi sono discontinui.
Le differenze non finiscono qui perché ci sono da considerare anche i contributi americani e nipponici che sul mercato hanno un certo impatto, soprattutto in occasione di eventi internazionali che decretano quali siano i migliori distillati al mondo. Per ora ti basta sapere che Whisky e Whiskey non sono affatto la stessa cosa.
2. Non perdere tempo a cercare il migliore
Altro errore da novellino è quello di pensare che sia possibile trovare un distillato migliore al mondo, schierandosi per questa o quella distilleria come un tifoso di calcio. Perché è sbagliato? Sui gusti personali non possiamo fare nessuna considerazione ma possiamo esimerti dal cercare la miglior bottiglia in assoluto.
Non la troverai perché, non appena ti confronterai con un altro appassionato ti catapulterai in una discussione senza fine. Meglio un Nikka o un Lagavulin invecchiato 16 anni? Serve davvero rispondere a questa domanda?
La verità è che vista la varietà di metodi, ricette e materie prime ogni bottiglia è diversa dall’altra. Degustare e scoprire i Whisky non è un viaggio di ricerca della perfezione ma un’esperienza di piacere e calore che ti donerà sempre nuove percezioni.
Aggiungiamo anche che basta spostarsi di pochi chilometri per ottenere risultati completamente diversi per via della morfologia e del clima del territorio di produzione, pur utilizzando la stessa medesima ricetta. Ecco quindi che cercare qualcosa che non esiste come il miglior Whisky al mondo diventa una perdita di tempo e la dimostrazione di non aver capito nulla di questo nobile distillato. Noi ti abbiamo avvisato.
3. La degustazione ha delle regole ben precise
Dimmi come degusti il Whisky e ti dirò chi sei. Potremmo fermarci qui e passare al punto successivo perché tanto basta per comprendere l’importanza della questione ma, questa volta, andremo un po’ più a fondo. Per prima cosa non trascuriamo il bicchiere che è la cornice perfetta, ovvero il vettore che sprigiona con la giusta gradualità gli aromi.
Il migliore potrebbe essere il tumbler a fondo leggermente largo, una forma idonea a spingere il bouquet di profumi verso l’alto senza farli evaporare via in un batter d’occhio. Prediligi le degustazioni a temperatura ambiente, tra i 18 ed i 20 gradi centigradi e assicurati che il bicchiere sia perfettamente pulito e che non sia troppo freddo o rovente, come se fosse appena stato lavato in lavastoviglie.
Puoi gustarlo liscio, prestando attenzione a non anestetizzare naso e palato per via della gradazione alcolica elevata, oppure con ghiaccio. In questo caso rischi di annacquarlo e di perdere parte del gusto ottenuto da anni di affinamento e dalla migliore delle distillazioni.
Tanto vale diluire con un goccio d’acqua corrente per aprire il liquido sprigionandone i migliori aromi. Infine non avere fretta di mandarlo giù. Non ridurre il tutto ad un colpo di bevuta. Prenditi tutto il tempo per instaurare un rapporto di conoscenza e di fiducia: vedrai che ne varrà la pena.
Extra: quali bottiglie acquistare?
Questa domanda è difficilissima. Per farti un’idea completa ed esaustiva dai uno sguardo ai whisky in offerta su saporideisassi.it e lasciati guidare dalle accurate descrizioni organolettiche. Insomma procedi facendoti guidare dal tuo gusto e impara a capire gli aspetti e le peculiarità che preferisci dal tuo Whisky ideale. Per la scelta della miglior bottiglia non ci sono regole da seguire se non quella insindacabile del tuo personalissimo palato.
Puoi cominciare con le bottiglie iconiche oppure andare alla ricerca di quelle più rare e sconosciute. Potresti versare un Johnnie Walker perché prima o poi dovrai degustare la bottiglia più venduta al mondo ma dovresti anche spingerti in oriente, apprezzando la distillazione nipponica che ha stregato i più illustri esperti mondiali.